La Santa: Santa Pudenziana

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Gli Atti di Pudenziana e Prassede

Il nome di Santa Pudenziana, abbinato a quello di s. Prassede, martire romana sua sorella, figura negli itinerari del sec. VII dai quali risulta che esse erano venerate dai pellegrini nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria.
Inoltre sono menzionate nel Kalendarium Vaticanum della Basilica di S. Pietro del XII secolo, Pudenziana al 19 maggio e Prassede sua sorella il 21 luglio.
La loro vita è raccontata nei ‘Leggendari’ o ‘Passionari’ romani, essi furono composti intorno al V-VI sec. ad uso dei chierici e dei monaci per fornire loro le preghiere per gli Uffici religiosi, sia per edificanti e pie letture; i ‘Passionari’ racconti delle vite e delle sofferenze dei santi martiri, si diffusero largamente negli ambienti religiosi dell’Alto e Basso Medioevo (Acta Martyrum).
Le ‘Gesta’ o "Atti" (Acta) delle due sante, raccontano, che Pastore, prete di Roma, scrive a Timoteo discepolo di S. Paolo, che Pudente ‘amico degli Apostoli’, dopo la morte dei suoi genitori e della moglie Savinella, aveva fatto della sua casa una domus ecclesia, una chiesa domestica, con l’aiuto dello stesso Pastore.
Poi Pudente muore lasciando quattro figli, due maschi Timoteo e Novato e due femmine Pudenziana e Prassede. Le due donne con l’accordo del prete Pastore e del papa Pio I (140-155), costruiscono un battistero nella chiesa fondata dal padre, convertendo e amministrando il battesimo ai numerosi domestici e a molti pagani, il papa visita spesso la chiesa domestica di Pudente (Titulus Pudentis) e i fedeli, celebrando la Messa per le loro intenzioni.
Pudenziana (Potentiana) muore all’età di sedici anni, forse martire e viene sepolta presso il padre Pudente, nel cimitero di Priscilla, sulla via Salaria. Dopo un certo tempo, anche il fratello Novato si ammala e prima di morire dona i suoi beni a Prassede, a Pastore e al papa Pio I.
Il racconto prosegue con una lettera inviata dai tre suddetti all’altro fratello Timoteo, per chiedergli di approvare la donazione ricevuta. Timoteo, che evidentemente era lontano, risponde affermativamente, lasciandoli liberi di usare i beni di famiglia.
Allora Prassede chiede al papa Pio I, di edificare una chiesa nelle terme di Novato (evidentemente di sua proprietà) ‘in vico Patricius’, il papa acconsente intitolandola alla beata vergine Pudenziana (Potentiana), inoltre erige un’altra chiesa ‘in vico Lateranus’ intitolandola alla beata vergine Prassede.
Due anni dopo scoppia un’altra persecuzione e Prassede nasconde nella sua chiesa (Titulus) molti cristiani; l’imperatore Antonino Pio (138-161) informato, ne arresta e condanna a morte molti di loro, compreso il prete Semetrius; Prassede durante la notte provvede alla loro sepoltura nel cimitero di Priscilla, ma molto addolorata per questi eventi, Prassede muore martire anche lei qualche giorno dopo.
Il prete Pastore seppellisce anche lei vicino al padre Pudente e alla sorella Pudenziana. Il racconto delle ‘Gesta’ delle due sante è leggendario, opera senz’altro di un monaco o pio chierico del V-VI secolo. La loro esistenza comunque è più certa, perché esse sono menzionate in molti antichi codici.

Altre Testimonianze

Il 20 gennaio 817 il papa Pasquale I fece trasferire i corpi di 2300 martiri dalle catacombe o cimiteri, all’interno della città, per preservarli dalle devastazioni e sacrilegi già verificatesi durante le invasioni dei Longobardi; le reliquie furono distribuite nelle varie chiese di Roma.
Quelle di s. Pudenziana nella chiesa di s. Pudente suo padre e quelle di Prassede nella chiesa di s. Prassede che secondo alcuni studiosi non erano la stessa persona.
Il corpo di s. Pudenziana (Potentiana) venne traslato sia nel 1586, che nel 1710, quando fu restaurata la chiesa poi a lei intitolata, sotto l’altare maggiore.

Dal IV secolo fino a tutto il VI secolo la chiesa portava il nome del fondatore Pudente (Ecclesia Pudentiana); dal VII secolo la chiesa cambiò prima il nome in Ecclesia S. Potentianae e poi dal 1600 ad oggi esclusivamente in Basilica di S. Pudenziana, trasferendo così l’intitolazione dal nome del padre a quella della figlia.
Per quanto riguarda le reliquie di S. Prassede, anch’esse riposano nella chiesa che porta il suo nome, insieme ad alcune della sorella e di altri martiri, raccolte in quattro antichi sarcofagi nella cripta.

La celebrazione liturgica è rimasta divisa: S. Prassede al 21 luglio e S. Pudenziana il 19 maggio.

Una delle più antiche rappresentazioni delle due sante sorelle è un affresco del IX secolo ritrovato nel 1891 negli scavi sotto la Basilica, che le raffigura insieme a s. Pietro e un altro affresco di poco più tardo (X-XI sec.), dove le si vede insieme alla Madonna, che si può ammirare nell'Oratorio Mariano adiacente alla Basilica. Inoltre le si vede, sempre insieme alla Madonna, in una pittura murale in fondo alla Cripta della Basilica di santa Prassede. Secondo gli studi più recenti, non è invece vera la rappresentazione delle due sante nelle due donne poste dietro i due Apostoli Pietro e Paolo nel grandioso mosaico absidale della Basilica, commissionato da Papa Innocenzo I intorno al 450.
Ad ogni modo le due chiese sono un concentrato di opere d’arte a cui si sono dedicati artisti di ogni tempo, per rendere omaggio alle due sante sorelle romane, testimoni dell’eroicità dei cristiani dei primi secoli.

Autore: Antonio Borrelli

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Alcune immagini delle Sante Pudenziana e Prassede conservate in Santa Pudenziana
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Maria con le Sante Pudenziana e Prassede Guarda Immagini

  • Oratorio Mariano
    L'Oratorio Mariano di S. Pudenziana con affreschi risalenti al 1080 fra cui uno rappresentante Maria in trono col Bambino e le Sante Pudenziana e Prassede (a destra nell'immagine).
  • Maria con le Ss. Pudenziana e Prassede
    Maria e il Bambino seduta in trono con le Sante Pudenziana (sinistra) e Prassede (destra). Affresco del XI sec. nell'Oratorio Mariano di S.Pudenziana
  • Ss. Pudenziana e Prassede (Cappela Caetani)
    Le Ss. Pudenziana e Prassede raccolgono il sangue dei Martiri. Mosaico murario nella Cappella Caetani di S. Pudenziana (XVI sec.)
  • Ss. Pudenziana e Prassede (Olio su tela)
    Le Ss. Pudenziana e Prassede seppelliscono i Martiri Cristiani. Olio su tela di Antonio Tanari (XVII sec.) conservato in S. Pudenziana.